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Gianni Rodari

La storia dell’arte dovrebbe essere insegnata dall’asilo

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Tiziana Leopizzi: L’arte per diventare buoni imprenditori

“La storia dell’arte dovrebbe essere insegnata dall’ asilo. In più, serve per diventare buoni imprenditori. Incentiva quella creatività che è il tesoro del made in Italy”.
Tiziana Leopizzi, architetta genovese e Signora della disseminazione dell’arte contemporanea, ha creato un proprio personale ‘capolavoro’, dal crogiuolo di una storia familiare tutta al femminile.
Sua madre, Renata Ramondo Leopizzi, avvocata, diede vita a Genova, a fine anni ’70, a una piccola galleria che seppe ingranare perché alla base c’era una grande intuizione: bisognava valorizzare il valore aggiunto della tradizione artigiana italiana, nel vetro, nei metalli, nel legno. Un successone.

Renata Leopizzi

Renata iniziò anche a raccogliere un archivio degli artisti operanti nel mondo e, a tutt’oggi, a Genova, in Ellequadro Documenti, si trovano raccolte notizie su 165mila fra pittori, scultori, produttori d’arte, a partire dal 1° gennaio del ‘900.
In quegli anni, alla sorella di Tiziana, Maria Fulvia, avvocato, com’è tradizione nella famiglia Leopizzi, furono diagnosticati tre mesi di vita per un aggressivo melanoma. Lei non si arrese, ma cambiò le sue prospettive, decidendo di seguire la propria vocazione per l’arte e gli eventi ad essa collegati. La prima mostra fu una retrospettiva di Giacomo Manzù. Un evento che riscosse moltissimo interesse e che fu ‘terapeutico’ per Maria Fulvia. Sopravvisse altri 16 anni. Seguì il proprio istinto e questo sorresse la sua terapia.Intanto, Tiziana, pur continuando la propria attività professionale, si coinvolgeva sempre più nelle iniziative della madre e della sorella. Comprendeva che la fucina di creatività di cui l’Italia è da sempre generosa dispensatrice può proiettare anche ai giorni nostri una committenza, al pari di quella che nel Rinascimento diede vita alla messe di capolavori che ancora oggi adornano ogni centimetro quadrato del nostro Paese.

Il neo- Rinascimento

Per far emergere questo neo-Rinascimento, nel 2004, Tiziana Leopizzi ‘partorì’ Artour-o, ovvero un modo immediato e condiviso di coinvolgere l’imprenditoria illuminata, trasformandola appunto in committenza, non meno di un Lorenzo de’ Medici o di un Giulio II. Artour-o è un appuntamento periodico e itinerante in Italia e all’estero che, con mostre, incontri, focus, performance, dedicati all’Arte Contemporanea e al Design, permette alle Aziende di farsi conoscere in un modo innovativo, incisivo e gratificante, assumendo il ruolo di committenti.
Esso rappresenta il superamento del concetto sterile di sponsorizzazione, giacché il gesto della promozione dell’arte contemporanea si proietta anche all’interno dei luoghi di lavoro, influenzandone l’estetica.
Dal 2005, le edizioni di Artour-o sono state 20, alternativamente in Italia e all’estero, persino in Cina.
A ciò si aggiungono, a partire dal 2009, i MISA, ovvero i Musei Internazionali di Scultura in progress per le Aziende, sorti in 6 Regioni, con 15 Presidi, 14 aziende e un Comune, quello di Guidonia Montecelio, luogo, questo, in cui c’è un entusiasmante dialogo fra arte antica e modernissima.

Art friendly

L’infaticabile Tiziana ha intrecciato la propria esperienza a quella di imprenditori che già di loro avevano saputo mescolare il fare impresa con la scintilla artistica; altri li ha coinvolti, dimostrando sul campo come la stessa produzione si giovasse di un ambiente ‘art friendly’.
Importante è, inoltre, l’attività di scouting che Tiziana svolge, scoprendo giovani artisti e valorizzandone l’ispirazione. Insomma, un’architetta che progetta come fare bella l’Italia, con il sostegno di imprenditori e Amministrazioni illuminate e un network sconfinato di artisti di valore. Un’attività per la quale la fiorentina Accademia delle Arti e del Disegno, fondata da Cosimo I de’ Medici nel 1563, l’ha nominata Accademica d’Onore.

 

Annamaria Barbato Ricci

L'Autore

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