Il futuro entra in noi, per trasformarsi in noi,
molto prima che accada.

Rainer Maria Rilke

La Libreria Rizzoli rinasce. La sua risposta alla crisi editoriale? Innovazione

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In un periodo in cui librerie cadono una dopo l’altra sotto la scure della crisi più buia, esistono anche casi anomali che nuotano del tutto contro corrente: è il caso della riapertura della Libreria Rizzoli in Galleria Vittorio Emanuele, un pezzo di storia milanese che ritorna alla luce con obiettivi più che ambiziosi.

La crisi delle librerie

crisi librerieNegli ultimi anni è una epidemia di librerie, non c’è bisogno di numeri per rendersene conto. Basta girare per le strade delle città e gettare uno sguardo sui cartelli sconsolanti appesi alle saracinesche, su quegli “svuota tutto” che suonano più come una minaccia e fanno tremare i lettori d’ansia. Sono le librerie indipendenti le più colpite. Nonostante abbiano alle spalle realtà consolidate, un passato che ha le sue radici nella città in cui hanno aperto i battenti e vissuto per decenni, non riescono a sopravvivere. Da Napoli con la storica Libreria Guida, a Roma con la Libreria Croce e Remainders, passando per Mangiacarte a Catania, e poi le milanesi Babele, Porta Romana, la Sherlockiana, gli Archivi del Novecento; le torinesi Lattes, Druetto, Fogola, Zanaboni, per citare solo le librerie delle grandi città. Tutte cadono, una dopo l’altra. Sono i lettori ad averle abbandonate, non i libri. La colpa non è degli ebook, che rappresentano oggi forse l’unica strada percorribile dall’editoria, e non solo della crisi economica.

Cambiano le abitudini sociali

Le abitudini di lettura sono mutate. Non è solo complice lo sviluppo tecnologico, è cambiato il modo di leggere, la funzione che si dà all’atto di leggere. È nato un bisogno di socialità sempre più forte che l’ebook sta accentuando. Sembra diventato sempre più difficile, se non impossibile, ritagliarsi quel tempo per una lettura in solitudine, una lettura rilassata e coinvolgente, riflessiva. Non si riesce più a stare in solitudine. Attraverso il web si condividono scaffali virtuali, si legge in gruppo, si vive in internet e in quel mondo di continue distrazioni. Si cerca uno svago. Si vuole giocare.

Le grandi librerie

E le grandi librerie si sono adattate. Sono diventati spazi ludici multi argomento, sono store giganteschi e impersonali che vendono libri ma anche prodotti dedicati al tempo libero. Sono spazi che si sfruttano in modo “mordi e fuggi”, dispersivi nell’offerta, impossibili da vivere. Sembra diventata più importante la condivisione di contenuti più che il contenuto stesso. E il piacere della lettura sfugge tra le dita. Come i lettori fuggono sempre più dai libri.

Le piccole librerie

Mentre le piccole librerie faticano a stare al passo. In alcuni casi, ed è giusto dirlo, le librerie indipendenti non sono aiutate da alcune scelte dubbie e contro la loro natura, legate alla pessima offerta; un modo di uniformarsi ai gusti di oggi, ai “blockbuster letterari”, allontanandosi da ciò che la qualificava come unica, e senza poi raggiungere un effettivo cambiamento, piuttosto si trasformano in una delusione in chi ha scelto quella determinata realtà per un motivo preciso, perché seguiva una linea editoriale lodevole che oggi in molti hanno abbandonato per disperazione. Quando, invece, avrebbero dovuto e potrebbero fare della differenza e della qualità il loro punto di forza, come altre realtà tentano di fare strenuamente. È proprio questa la strategia adottata dalle librerie indipendenti negli Usa; secondo l’American Booksellers Association, infatti, le librerie indipendenti pare siano aumentate del 20% tra il 2009 e il 2014, mentre colossi come Border Books dopo quarant’anni di attività sono falliti, e altri come Barnes & Noble stanno andando incontro all’estinzione. Si è arrivati perciò a un ulteriore livello di crisi, perché oggi anche le grandi librerie stanno chiudendo.

Vittime illustri e all’apparenza inaffondabili

chiuso per crisiLa crisi miete anche vittime illustri, delle realtà credute impossibili da affondare. Sono state molte le librerie Mondadori ad aver chiuso i battenti in questi ultimi anni. Il Gruppo Mondadori ha concluso il 2013 in forte perdita, all’inizio era bastato chiudere alcune delle loro riviste, poi si è passati alle librerie. Un punto vendita chiuso a Napoli, poi a Trento, per non parlare di quello aperto a Roma a viale Marconi, durato il tempo di un respiro. Anche la Feltrinelli ha i suoi buoni numeri da sfoggiare: sono sparite librerie a Bologna, Firenze, e a giugno a Bari. Vittima anche la Feltrinelli Red a Roma nella centralissima via del Corso. Nessuno sembra perciò sfuggire dalla morsa della crisi, crisi economica, crisi di valori. Una crisi che ha tanti volti, quanti sono quelli dei cittadini.

La nuova libreria Rizzoli

Si fa spazio in questa oscurità la nuova Libreria Rizzoli che riapre nel cuore di Milano, nella trafficata Galleria Vittorio Emanuele, da sempre centro storico e culturale della città. La libreria, inaugurata per la prima volta nel 1949, punta a ritagliarsi uno spazio nella Milano di oggi, con l’idea di essere un ponte tra un passato che la Rizzoli con la sua sede storica nella Galleria ha già, ben radicato nella città, e un futuro fatto di digitale e di un nuovo modo di vivere la cultura. È questo che la libreria vuole essere: un salotto culturale pensato per chi ama la lettura e non solo, pensato per fermarsi e passeggiare in un luogo di design accogliente, stimolante, bello ed elegante che si dispiega su ben tre piani, offrendo oltre 40.000 titoli. Un luogo da vivere a fondo, senza alcuna fretta. E con l’obiettivo di proporre costantemente eventi legati al mondo della cultura, restando sempre in movimento, per promuovere la conversazione, la condivisione, stimolare i sensi, essere d’ispirazione, e offrire ai lettori un’esperienza a tutto tondo.

L’approccio digitale

Ma non solo, la Libreria Rizzoli punta a unire la dimensione fisica a quella tecnologica e digitale. Infatti promuoverà nel punto vendita contenuti digitali, servendosi anche dell’app BooktoBook. Saranno messi a disposizione i più innovativi strumenti digitali che arricchiranno il luogo fisico della libreria e renderanno ancora più suggestiva l’esperienza. In particolare, lo spazio è arricchito di otto videowall che proietteranno contenuti di arte, design, moda e cultura, e anche di socialwall che saranno invece dedicati alle classifiche, ai consigli dei librai, e dispositivi elettronici di ultima generazione e tanto altro. Insomma, una lettura in chiave innovativa della tradizione che oggi abbraccia il futuro come non mai.

Il futuro della Libreria Rizzoli

La Rizzoli è la prima tra le librerie “tradizionali” ad abbracciare il digitale e a puntare su questo come strumento di rinnovamento e come modo per creare nuove interazioni, nuovi rapporti con il pubblico. Dimensione fisica e digitale che si intrecciano per fare della Libreria Rizzoli un punto di riferimento per l’Italia e per l’estero, per gli italiani e per i turisti, per i lettori e per i curiosi. Un’icona duratura che sarà forse portabandiera del cambiamento.

Ilaria Pasqua

L'Autore

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