Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.

Paul Valéry

Tre cose belle dell’essere mamma

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mamma 1Non andare più in giro a fare shopping nei negozi da adolescente anoressica. Prendi il reparto abbigliamento di Zara in uno spensierato pomeriggio d’estate. Varchi la soglia di ingresso e da quel preciso momento si consuma il più sconvolgente, folle e atroce incubo che può capitare ad una ragazza che più o meno con gli anni si avvicina ai quaranta. Hai mai provato a ignorare la forza di gravità del tuo corpo indossando a tutti i costi un paio di shorts di jeans? Quelli che ti salvano un’uscita all’improvviso; che ti metti per andare in spiaggia e puoi rimettere con il costume ancora umido; quelli che quando non hai voglia li infili e sei pronta per una passeggiata sul mare di sera. Nel reparto ‘bimba’ della catena spagnola -per un’altezza media di 1 metro e 65 centimetri – la taglia di riferimento e’ 14 anni. Ecco lo shopping da Zara a volte somiglia molto al film “Non aprite quella porta”, le signore si trasformano nell’assassino cannibale – il grembiule da macellaio insanguinato- roba che con una motosega in mano si maciullerebbero tutte e due le cosce pur di entrare in una 36 francese.

Sottoporsi a poche torture, ma buone. L’azione distruttiva della luce che elimina i peli è praticamente simile ad un raid aereo: violenta, fulminea, a spari continui. Un bombardamento mirato che neanche Obama per fermare l’avanzata dell’Isis. Mentre tu te ne stai bellamente sdraiata con gli occhialoni anti fiamma, la puzza del pelo carbonizzato è tale e quale a quella delle alette di pollo bruciate. D’altronde se qualcuno ti spegne una sigaretta sul contorno dell’inguine non è poi così certo che si provi piacere. Nei secoli passati la morte sul rogo era una pena capitale applicata soprattutto alle donne: la malcapitata veniva legata ad un palo sotto al quale giacevano fasci di legname a cui dare fuoco. La morte sopraggiungeva per gravissime ustioni – la pelle annerita- fino alla cenere. Dunque: e’ cosa nota che le mamme non hanno tempo nemmeno per farsi una doccia. Se proprio dovessi trovare un buco da dedicare a me stessa al posto di farmi dilaniare le carni me ne andrei al massimo a fare Krav Maga, che fa pure più chic.

Non essere costretta ad andare in vacanza con l’ultima tua amica single ancora su piazza. Perché se c’è una cosa peggiore dei punti di sutura post parto è senza dubbio il week end tra donne sole alla ricerca di amore. E’ il calcolo delle probabilità, bellezza: se per esempio una becca un Sultano a Dubai non è per nulla scontato che all’altra gli dica altrettanto bene. Può capitare, ad esempio, di andare in bianco fino all’ultimo giorno e poi – pur di tornare in patria con qualcosa da dire – accontentarsi di un lavapiatti qualsiasi che è un po’ come andare alle Seichelles e farsi il bagno nella prima pozzanghera di acqua fangosa, tipo quelle di Peppa.

Fiorella Corrado

L'Autore

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