La mutilazione per cui la vita perdette quello che non ebbe mai,
il futuro, rende la vita più semplice,
ma anche tanto priva di senso.

Italo Svevo

Innovative job, da grande voglio guidare un drone

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Se ci prospettassero un forte aumento degli stampatori di cibo, dei designer di rifiuti o dei piloti di droni, i più storcerebbero il naso. Fino a che punto può spingersi il mondo dell’innovation job? A quanto pare niente può esser dato per scontato. Nessun articolo 18 o Job Act potrà mai stupirci più della lista delle professioni del futuro stilata recentemente da Focus. Mansioni surreali, almeno con gli occhi di oggi, ma che potrebbero alimentare il mercato del lavoro del domani.

lavoro digitaleAutisti di droni e architetti del digitale, a chi mandare il prossimo Cv?

Magari tra qualche anno saranno poche le persone che si sorprenderanno nell’osservare qualcuno alla guida dei droni. I quali, lo sappiamo ormai tutti, sono mini aerei senza pilota a bordo che per ora hanno un uso limitato a specifiche mansioni, ma che nell’immediato futuro diventeranno sempre più presenti nella nostra sfera quotidiana. Facile allora chiedersi, chi li guiderà? E cosa dire degli architetti che si occuperanno sempre di più di paesaggi virtuali e meno di quelli reali, una nuova frontiera che potremmo tranquillamente vedere da casa attraverso l’Oculus Rift, degli occhiali super tecnologici che ci permettono di metterci in contatto, magari standocene comodamente seduti sul divano, con la realtà digitale.

Il food al centro dell’innovative job

E sempre in tema 3D, arriverà lo stampatore di cibo, perché già da adesso si può capire che il food sarà un protagonista indiscusso del futuro mercato del lavoro. Un’idea, questa, non proprio nuovissima che ci riporta a due anni fa, quando Van Bommel ebbe l’originale idea di creare una stampante dedicata al cibo. Per quelli invece che preferiscono le arti figurative, arriva la professione del designer di rifiuti, quello che farà del riciclo la propria musa ispiratrice.

Il futuro del lavoro e il ritorno alla natura

E se “Into the wild” è il vostro libro preferito, il rewilder è la professione che fa per voi. Parliamo di un vero amante del green che si occuperà di ridare linfa vitale a fauna e flora, riconquistando spazi per il verde danneggiato nel tempo dalla mano dell’uomo, dall’incuria, dall’abusivismo edilizio che consuma il suolo. A tenere d’occhio il mondo del bio ci penseranno, sempre in maggior numero, gli urban farmer, i contadini urbani che da qui ai prossimi decenni scoveranno ogni spazio possibile da riconquistare a un’agricoltura cittadina; e se per ora si limitano ai tetti o ai cortili dei condomini, per produrre verdure e cereali, chissà che in futuro non riescano a trovare terreno fertile anche nel sottosuolo. Ultimo ma non meno importante è il programmatore di intelligenze artificiali. Mai pensato di ordinare un amico o un amante virtuale? Una prospettiva forse un po’ estrema, oggi, ma che tra non molto potrebbe essere tutt’altro che strana. E’ sempre una questione di tempo, dopotutto. Nei primi anni Ottanta, era impossibile ipotizzare di avere a che fare con un web designer o con un social media manager, nella vita. Il mondo del lavoro cambia velocemente, molto più velocemente di quanto si pensi. Ma non ditelo ai sindacati.

Sara Pizzei

L'Autore

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