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Pietro Barilla

Loppiano, la città che non c’è compie 50 anni

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La storia di Loppiano è insieme una provocazione ed un’anomalia. Questo piccolo borgo nel Comune di Incisa Valdarno, provincia di Firenze, ha festeggiato i suoi primi 50 anni di vita il 4 ottobre. È una delle varie cittadelle dell’Opera di Maria, conosciuto anche come Movimento dei Focolari, fondato da Chiara Lubich negli anni della Seconda Guerra Mondiale come segno di riconciliazione tra i popoli allora tragicamente in conflitto tra loro. La prima pietra ideale di questa cittadella fu la gratuità, un atto oblativo, di dono a questo movimento nascente della Chiesa. Il 4 ottobre, nel giorno del suo compleanno, a festeggiare la città ideale sono arrivati anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi e in video massaggio Papa Francesco, oltre a qualche migliaio di persone.

Nascita e storia di Loppiano

loppianoPartì tutto con un atto di gratuità. Anno 1964, Vincenzo Eletto Folonari decise di donare al Movimento dei Focolari, in quegli anni in rapidissima espansione, alcuni terreni ricevuti in eredità sulle colline del Valdarno. Ne nacque la cittadella di Loppiano, che sarebbe diventata il cuore del Movimento stesso, perché qui da sempre si vengono a formare coloro che in tutto il mondo scelgono di dedicare la loro vita alla causa di Dio e della fraternità universale, due voci che all’interno dei Focolari vanno sotto la categoria dell’unità. E il messaggio di Chiara Lubich, infatti, è pieno di riferimenti all’unità, come dimensione teologica ed antropologica di incontro con l’uomo in tutta la sua capacità di relazione. Messaggio che viene poi declinato nei vari campi della vita sociale, partendo dalla politica, passando per le relazioni sociali e la comunicazione, non dimenticandosi l’arte e la musica, fino ad arrivare all’economia.

Matteo Renzi e papa Francesco alle ‘nozze d’oro’ della cittadella toscana

Per queste ‘nozze d’oro’ della Cittadella fiorentina anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi di persona e Papa Francesco, con un videomessaggio, sono venuti a fare omaggio al villaggio in cui su 800 abitanti sono presenti 64 nazionalità diverse. Renzi è arrivato sabato 4 ottobre, nel corso di LoppianoLab, nella serata in cui si è dato il via ai festeggiamenti per questo cinquantesimo con un spettacolo in cui si raccontavano i primi tempi della Cittadella e la vicenda di Eletto Folonari. È seguito il messaggio di papa Francesco che non ha voluto far mancare al Movimento un suo abbraccio affettuoso e un incoraggiamento a proseguire la strada intrapresa. Il premier ha ricordato il Movimento come qualcosa che lo ha sempre accompagnato grazie alla nonna che portava in casa le sue due pubblicazioni storiche, Città Nuova e la Parola di Vita.

Cinquant’anni della ‘città che non c’è’

La serata evento aveva come titolo ‘Una città che non c’è’, cioè Loppiano, con quel suo voler essere città ideale di relazioni. Renzi, ricordava che negli ’80, quando ancora la globalizzazione era lontana da venire, da questo posto che non c’è si vedevano arrivare nei paesi limitrofi, Incisa, Figline e la sua Rignano sull’Arno, persone di altri continenti che suscitavano se non altro curiosità. Andavano nei negozi a comprare materiale per costruire oppure beni di prima necessità per la loro vita in comune. Erano i testimoni di un messaggio che lo stesso premier ha ben riassunto in tre punti, unità, economia di comunione e fiducia. Un messaggio che parla di un modo di vivere alternativo e per questo difficile da capire per tutti noi assuefatti ai ritmi di vita che il capitalismo liberistico ci ha bene o male imposto.

L’unità il tema centrale dei Focolari

Il tema dell’unità è ciò che caratterizza più a fondo l’intera produzione della fondatrice dei Focolari. Nei suoi numerosi scritti e discorsi Chiara Lubich ha cercato sempre di sottolineare quanto la dimensione dell’unità sia l’unica in grado di rinnovare profondamente la storia. Lo ha fatto, ovviamente, partendo da una base evangelica, ma portando poi il discorso anche sul piano antropologico, sociale, filosofico, giuridico ed economico. A cascata ne ha derivato quella che oggi viene definita l’Economia di Comunione nella libertà (Edc), una proposta di vivere qualsiasi attività di impresa in maniera diversa, socializzando gli utili che per un terzo vengono destinati a liberare i poveri dal bisogno sviluppando per loro iniziative di inserimento lavorativo, per un terzo vengono investiti per sviluppare meglio il progetto stesso e per un terzo vengono reinvestiti nell’impresa. Il risultato finale è la fiducia con cui dovrebbero essere vissute tutte le reazioni umane trasformate nell’unità.

Papa Francesco, Loppiano “una città scuola di vita per far ri-sperare il mondo”

Papa Francesco nel suo videomesaggio, fatto seguire alle parole di Renzi, ha definito Loppiano “una città scuola di vita per far ri-sperare il mondo, per testimoniare che il Vangelo è davvero il lievito e il sale della civiltà nuova dell’amore”. Ha poi proseguito il Pontefice: “Ma per questo, attingendo alla linfa spirituale del Vangelo, occorre immaginare e sperimentare una nuova cultura in tutti i campi della vita sociale: dalla famiglia alla politica, all’economia. Cioè la cultura delle relazioni. Principio della sapienza è il sincero desiderio di istruzione, la cura dell’istruzione è amore. Non è un caso che a Loppiano abbia sede, da qualche anno, l’Istituto Universitario Sophia, eretto dalla Santa Sede. C’è un urgente bisogno, infatti, di giovani, uomini e donne che, oltre ad essere opportunamente preparati nelle varie discipline, siano al tempo stesso, impregnati della sapienza che sgorga dall’amore di Dio”.

Le 3 dimensioni che farebbero bene all’Italia

Le tre dimensioni di Loppiano che ha sottolineato il Presidente del Consiglio, aggiungiamo noi, farebbero bene anche all’Italia, specialmente in questa fase di rinnovamento che lo stesso Matteo Renzi dichiara di voler portare avanti a tutti i costi. Il problema di fondo è come incarnarle nella politica e quindi nella vita di tutti i giorni. E Loppiano non finisce di stupire, oltre che per la sua dimensione pragmatica, anche per quella pedagogica. Al suo interno, come ha sottolineato papa Bergoglio, è nato un istituto universitario, Sophia, dove ci si può laureare per diventare operatori di unità e uomini di speranza, persone di dialogo e professionisti in dialogo. Perché la città che non c’è ha bisogno anche di questi strumenti per diventare unluogo incarnat0. Ha bisogno che si sviluppino terreni di dialogo tra i saperi, ma soprattuto ha bisogno di tante persone di buona volontà in relazione costante tra di loro. E questi sono tutti ottimi ingredienti per il futuro. Allora tanti auguri a Loppiano anche da parte di Futuro Quotidiano!

Marco Bennici

 

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